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Con il match di domani sera allo Stadium per la Juventus si chiuderà una settimana di ferro, iniziata venerdì scorso con la trasferta di Napoli e proseguita martedì sera in Champions League contro l’Olympiacos. È chiaro che, dovesse arrivare una terza vittoria anche contro l’Inter, per i bianconeri questa diventerebbe una settimana perfetta. Anche domani Allegri dovrà rinunciare a Lichtsteiner, Howedes e Buffon, oltre naturalmente al croato Pjaca che resta ancora aggregato alla squadra Primavera.
Il tecnico bianconero in conferenza stampa ha fatto il punto della situazione tenendo conto degli indisponibili e dei giocatori che lui non reputa in condizioni ottimali: “Domani qualcuno riposerà, perché c’è chi ha giocato tante partite ed è stanco. Dobbiamo lavorare sul recupero della forma fisica di alcuni che non sono al top. Pjanic e Dybala, per esempio, non sono in condizioni ottimali perché hanno perso qualche allenamento. Anche Alex Sandro: è stato fondamentale nel primo gol ad Atene, ma se dicessimo che questo è il vero Alex Sandro saremmo dei bugiardi. Altri ancora, come Chielini e Buffon, sono stati penalizzati dai play-off con la Nazionale. Adesso abbiamo bisogno anche di un po’ di energie fresche: Dybala? E’ uno dei giocatori più tecnici che abbiamo, all’inizio del campionato è stato fondamentale per noi ma lo è tuttora. Non mi preoccupo affatto per il periodo che sta passando, tutti i giocatori passano periodi del genere. Lui in campo domani? Dipenderà tutto da quanti ne metterò davanti: due, tre, quattro, non lo so. Deciderò oggi. Buffon penso che non ce la faccia, mentre Mandzukic ha perso un pò la condizione tra lo stop con la Nazionale prima e contro il Crotone poi… E quando salti tanti allenamenti, stai fuori”.
La vittoria contro il Napoli ha rilanciato le ambizioni della sua squadra: “Una sconfitta a Napoli avrebbe allungato la classifica verso il Napoli e noi saremmo rimasti sotto di 7 punti: sarebbe stato più difficile rincorrere. Quest’anno, a maggior ragione, li scontri diretti faranno la differenza. Domani ci confrontiamo con la prima del campionato, come è stato domenica scorsa d’altronde: l’Inter ha la miglior difesa del campionato, non prende gol su palle inattive e Spalletti sta facendo un gran lavoro. E poi è sempre Juventus-Inter, il derby d’Italia, quindi è una sfida bellissima e vogliamo fare un buon risultato. E’ una sfida Scudetto? Si, ma non deciderà il campionato. Per come stanno andando le cose, il campionato sarà in bilico fino alla fine. Noi, poi, abbiamo due scontri diretti nelle ultime cinque partite, fino all’ultimo resterà tutto da vedere”.
Il tecnico ha comunque fatto i complimenti ai suoi ragazzi per l’impegno che ci stanno mettendo dopo la sconfitta contro la Sampdoria: “Nelle ultime quattro partite la squadra è diventata più responsabile, ha capito che serviva lavorare di più. Siamo un grane club, tutte le grandi squadra hanno grandi giocatori, una buona impostazione tattica e così via. Ma proprio per questo a certi livelli la differenza la fanno il lavoro ed il sacrificio. Ma c’è ancora da migliorare”
Ovviamente quella di domani sarà anche una sfida tra i due tecnici: “Spalletti sta continuando a dimostrare, anche quest’anno, quello che ha fatto nell’arco della sua carriera. Anche a Roma ha fatto grandi cose, ma c’era una Juve che faceva meglio. Sfrutta al meglio le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione e questa credo sia la qualità migliore di un allenatore, quella di non fossilizzarsi su un sistema di gioco. Poi è molto bravo nella lettura della gara, oggi lui rappresenta un elemento importante per l’Inter”.
Per il tecnico bianconero il segreto dei nerazzurri è anche quello di non essere impegnati nelle coppe: “Quest’anno all’Inter serviva, probabilmente, lavorare di più in settimana per trovare il giusto assemblaggio. Quindi stare fuori dalle coppe è stato un vantaggio. Poi, a inizio campionato anno sofferto in qualche partita, mentre ora sono una squadra solida che concede poco. C’è tanto lavoro e collaborazione tra parte dei loro giocatori, anche questo è merito del fatto che si allenano di più. Anche se, è chiaro, una grande squadra deve essere in grado di giocare ogni tre giorni”.
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